Stereotipi in palestra
"AAAARHH" "AEEHHHHH" "EEEHEE"
21/01/2025
Pensieri e cosine su una delle figure più polarizzanti in palestra: quelli che urlano durante gli esercizi. Sì, avete capito bene, quei guerrieri che trasformano ogni ripetizione in un concerto improvvisato di grida, gemiti e versi gutturali. E sapete una cosa? Io li capisco e, anzi, sono d'accordo: fanno più "Mood Palestra".
Prima di tutto, dobbiamo chiarire una cosa: urlare in palestra non è un semplice capriccio, è un rito. È come il ruggito di un leone che marca il territorio, un modo per dire al mondo (e a se stessi): “Sono qui, sto dando tutto, e non mi importa chi mi sente”. Certo, è vero che a volte può sembrare un po' teatrale, ma chi siamo noi per giudicare? Se una persona trova motivazione in quel grido liberatorio, perché impedirglielo?
Pensateci: il rumore delle grida crea un’atmosfera carica, quasi primitiva, che trasforma la palestra in un'arena di sfida. Ogni urlo è un invito implicito a spingersi oltre i propri limiti, a dare il massimo. Non è un caso che i momenti più intensi in sala pesi siano spesso accompagnati da suoni forti e decisi. È una colonna sonora naturale che, volenti o nolenti, aggiunge energia all’ambiente.
E poi c'è l'aspetto psicologico. Urlare, quando si sollevano pesi importanti o si affrontano gli ultimi metri di una corsa intensa, è una valvola di sfogo. È un modo per rilasciare la tensione accumulata e canalizzarla verso l’obiettivo. Provateci: alla prossima serie pesante, emettete un suono deciso mentre sollevate il peso. Scoprirete che è incredibilmente liberatorio, quasi catartico.
Ovviamente, tutto ha un limite. Non sto dicendo che bisogna trasformare la palestra in un set di film d’azione anni ‘90, dove ogni movimento è accompagnato da un urlo epico. C'è un equilibrio da mantenere: essere rumorosi va bene, ma senza diventare invadenti o disturbare gli altri. Come in ogni comunità, anche in palestra serve un minimo di sensibilità verso chi ci circonda.
Ma, detto questo, viva chi urla in palestra! Viva chi si lascia trasportare dall’adrenalina e non ha paura di esprimere la propria forza, fisica e mentale. Perché, in fondo, la palestra non è solo un luogo dove ci alleniamo. È un teatro dove affrontiamo le nostre sfide personali, un posto dove possiamo liberarci dalle inibizioni e diventare versioni più forti e autentiche di noi stessi.
Quindi, la prossima volta che sentite qualcuno urlare durante uno squat o un sollevamento pesi, non storcete il naso. Pensate a quell’urlo come a un grido di battaglia, un incoraggiamento universale che dice: “Anche tu puoi farcela”. E magari, chi lo sa, lasciatevi ispirare e aggiungete anche voi un po’ di rumore al "Mood Palestra". Non è solo allenamento, è vita!
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