Esperienza Personale
Ho superato la vergogna di farmi scattare foto in palestra
16/01/2025
Entrare in palestra con l’idea di scattare una foto può sembrare banale a chi non l’ha mai fatto, ma per me è uno degli ostacoli più grandi che sto cercando di superare. La palestra, che dovrebbe essere un luogo di crescita personale e fisica, spesso si trasforma in una stanza piena di sguardi che pesano più di qualsiasi bilanciere.
Quando prendo in mano il telefono o chiedo a qualcuno di scattarmi una foto, sento immediatamente crescere dentro di me un senso di vergogna. Mi sento osservata, giudicata, come se ogni persona intorno a me stesse formulando un’opinione sul perché io stia documentando il mio allenamento. “Chi si crede di essere?” “Sta solo cercando attenzioni”: queste sono le frasi che immagino nella testa degli altri, anche se probabilmente sono solo nella mia.
Non è semplice. Ogni volta che cerco di immortalare un momento del mio percorso, mi trovo a combattere contro quella voce interiore che mi dice di lasciar perdere, di non mettermi in mostra, di restare invisibile. Eppure, so che condividere queste immagini non è vanità, ma un modo per raccontare la mia storia, per mostrare che dietro ogni scatto c'è fatica, impegno e crescita.
Superare questa difficoltà è un lavoro lento, ma necessario. Voglio che le persone vedano che il mio viaggio non è perfetto, che anche io affronto insicurezze e timori. Voglio essere autentica, perché credo che solo mostrando la realtà si possa davvero ispirare chi, come me, sente spesso il peso del giudizio altrui.
Ogni volta che premo il pulsante della fotocamera, ricordo a me stessa perché lo sto facendo: non è per dimostrare qualcosa agli altri, ma per dimostrare a me stessa che posso affrontare le mie paure, che posso guardare quegli sguardi senza farmi fermare. E ogni foto, ogni piccolo passo, mi avvicina sempre di più alla persona che voglio diventare.
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