Stereotipi in palestra

La realtà dietro la perfezione del fitness su Instagram

Michelle 09
Michelle 09
Michelle 09

19/01/2025

Una cosa che ho imparato recentemente è quanto la luce, la posa e persino l'angolazione di una foto possano influire sulla percezione di un fisico. Ciò che vediamo sui social media è spesso il risultato di un insieme di dettagli studiati per mettere in risalto il corpo in un modo quasi ideale. Non si tratta di pura apparenza, ma di una costruzione, un gioco di ombre, contrasti e posture che creano un'immagine ben lontana dalla realtà quotidiana.

Questo non significa che quei fisici non siano frutto di impegno e dedizione, ma è importante ricordare che ogni corpo cambia a seconda delle condizioni: una luce favorevole può accentuare la definizione muscolare, mentre una posa sbagliata può facilmente nasconderla. La stessa persona può sembrare completamente diversa in due foto scattate a pochi minuti di distanza, solo variando queste variabili. Ed è una lezione che mi ha aiutato a guardare le immagini con occhi diversi.

È facile sentirsi sopraffatti o inadeguati quando ci si confronta con immagini di donne che sembrano perfette, con fisici scolpiti e senza un filo di difetto. Ma anche quelle donne, come tutte noi, hanno giornate in cui non si vedono belle. Ci sono momenti in cui il gonfiore, la stanchezza o semplicemente l’umore possono cambiare completamente il modo in cui percepiscono il loro corpo. Ed è una cosa normalissima.

Questa consapevolezza mi ha insegnato a non essere severa con me stessa e a non lasciarmi sopraffare dal confronto negativo. Quando vedo una foto perfetta, invece di pensare “perché non posso essere così?”, mi ricordo che quella immagine rappresenta solo un momento specifico, non l'intera realtà. Ogni persona ha i suoi giorni migliori e quelli peggiori, e questa è la bellezza dell'essere umani.

La luce e la posa possono fare una grande differenza nell’aspetto di un fisico, ma è la nostra mentalità che fa la differenza nella percezione di noi stessi. Imparare ad accettare il proprio corpo in tutte le sue sfaccettature, indipendentemente dalle condizioni esterne, è un percorso lungo, ma profondamente liberatorio. Il confronto può essere una fonte di motivazione, ma solo se usato nel modo giusto: non come metro di giudizio, ma come ispirazione per lavorare su ciò che conta davvero, la nostra relazione con noi stesse.

Quindi, la prossima volta che guardiamo una foto perfetta, ricordiamoci che anche dietro quella perfezione c'è una persona reale, con insicurezze e fragilità. E che, in fin dei conti, l'unico confronto che conta è quello con chi eravamo ieri.